Siamo ormai in una società 2.0, no scusate 3.0 o forse, mentre scrivo, siamo già alla 4.0. Comunque sia siamo tutti in rete, multimediali, “social”, sempre “connessi” e, finalmente, con la possibilità di inondare il web con le nostre preziose opinioni.
Non importa l’argomento, non fa differenza se ci occupiamo da sempre di fisica nucleare ma discutiamo animatamente di come va realizzata la tomaia di una calzatura artigianale o, viceversa, siamo abilissimi calzolai e contestiamo la fusione fredda.
Non basta. Siamo talmente affascinati dalla enorme varietà di contenuti alla quale ci troviamo di fronte che non resistiamo alla tentazione di condividere di tutto, dalla strabiliante notizia della cura dei tumori con acqua bicarbonato e limone agli appelli per salvare un agnellino a Pasqua o per lasciare alla pirateria libica i barconi dei migranti.
E così arriviamo al paradosso.
Siamo nell’era in cui è più facile di sempre accedere alle informazioni e, soprattutto, alle fonti, basta pensare a cosa comportava solo 20 anni fa voler consultare il testo di una legge o sapere cosa prescrive l’art. 158 del codice della strada, eppure utilizziamo la rete (nata in realtà proprio con l’obiettivo di scambiare informazioni) essenzialmente per “tifare” per questa o quella opinione, spesso senza avere nessuna consapevolezza di quello di cui si parla e senza la minima Curiosità di capirne di più.
Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza
E’ con queste premesse che nasce questo blog, consapevoli del fatto che probabilmente è impossibile nel cercare di raccontare un fatto non far trasparire la propria opinione, ma con l’intento preciso di descrivere i fatti, perché a parole si può sostenere di aver visto volare gli asini e certamente troveremo qualcuno che ci crederà….