Curiosi di sapere come sia possibile? Bene, veniamo, come al solito, ai fatti.
Come probabilmente molti di voi già sanno il 15 marzo scorso il Consiglio Comunale di Cellamare ha approvato il bilancio triennale di previsione con 5 voti favorevoli e 7 astensioni. Questa “stranezza” non è passata inosservata ed alcuni media locali se ne sono occupati.
Tra questi la trasmissione di Tommy Tedone su Radio mi Piaci (3:08:30) che il 29 marzo ha sentito telefonicamente il Sindaco di Cellamare Michele De Santis che gli ha esposto il suo punto di vista sulla questione (da noi già trattata) e gli ha raccontato alcune difficoltà nella gestione di un comune che con risorse sempre uguali e carenze di personale vive un grande incremento della popolazione.
Purtroppo tutti i comuni, bene o male, stiamo tutti inguaiati, noi un pochettino di più perché abbiamo avuto un aumento demografico negli ultimi dieci quindici anni del 400-500%
Ora facciamo due conti, prendiamo in considerazione, in modo da avere le condizioni più favorevoli per le affermazioni del Sindaco, il periodo più lungo da lui citato, ovvero 15 anni, e l’incremento più basso, cioè il 400%. Prendiamo, quindi, in considerazione la popolazione residente al 31 dicembre 2002 come riportato dai dati ISTAT che era di 4875 e moltiplichiamola per il 400%: 4875×400/100=19500.

Come vedete siamo ben oltre la soglia dei 15000 abitanti stabilita per effettuare le prossime amministrative del 2019 con il doppio turno nel caso nessuna lista ottenga più del 50%.
E così dopo la temperatura percepita, l’immigrazione percepita, siamo arrivati alla “popolazione percepita” anche se non si capisce bene come mai, essendo dotato il comune di un settore demografico, il primo cittadino non abbia contezza della dimensione della sua cittadinanza.
D’altra parte questa popolazione di più o meno 20000 abitanti deve, già da tempo, essere la fissazione o l’obiettivo di qualcuno vista la delibera 3/2014 del Consiglio Comunale secondo la quale la somma dei voti ottenuti dalle sole donne risultate elette sarebbe di ben 11522 preferenze.

Ora, rifacciamo due conti, partiamo sempre dalle condizioni più favorevoli ed ipotizziamo che le 9 donne non elette abbiano ottenuto un solo voto a testa 9 + 11522 = 11531. Considerando l’affluenza alle urne, che fu del 75,01%, e facendo finta che non vi siano state schede bianche o nulle il calcolo ci porta a 11531 x 100 / 75,01 = 15372 elettori.
Visto il reale rapporto tra elettori e totale della popolazione, completando il calcolo questo ci porta a 15372 x 5585 / 4763 = 18025 abitanti trovandoci quindi, in definitiva, con la dichiarazione del Sindaco di un incremento demografico di circa quattro volte.

Anche il vicesindaco dr. Giovanni Digioia sembra non avere grande dimestichezza con la demografia locale, visto che è stato necessario consultare il documento programmatico di rigenerazione urbana (DPRU) commissionato ad un professionista (costato 7.612,80 euro) per fargli scoprire che la popolazione di Cellamare ha l’età media più bassa all’interno della Città Metropolitana di Bari.
Da questo documento è venuto fuori, sono venute fuori delle cose interessanti perché il tecnico, ing. De Biase, è riuscito ad estrapolare dei dati che ci confortano sotto certi aspetti: il comune di Cellamare, per esempio, è il comune più giovane dell’area metropolitana, cioè ha l’età media più bassa dell’area metropolitana, 39 anni;
Se la cosa lo avesse interessato, e avrebbe dovuto, gli sarebbe bastato passare una mezz’oretta davanti ad un pc per scoprire che tutto sommato non è così stupefacente “estrapolare dei dati” di questo genere, basta consultare il sito dell’ISTAT o i tanti che riportano i suoi dati (es. tuttitalia.it) abbondantemente utilizzati, ovviamente, dal redattore del piano.
In particolare per sapere che Cellamare è il paese più giovane della Città Metropolitana sarebbe bastato consultare questa mappa tematica.
Peraltro va dato atto all’assessore Digioia che con il suo intervento durante il Consiglio Comunale del 29 agosto 2017, quantomeno dimostra di aver letto il Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana, cosa che sembra non aver fatto il Sindaco visto che nel documento si ribadisce (anche in grassetto) per ben 3 volte in tre pagine successive (N.d.A.: 36,37 e 38) che nell’arco di 10 anni, tra il 2001 e il 2011 l’incremento della popolazione cellamarese è stato del 17,3% al quale è seguito nei cinque anni successivi un ulteriore incremento del 5,17%.

Alla fine un po’ di esagerazione non guasta ed anche il vicesindaco probabilmente esagera quando nel suo pur essenziale CV depositato presso il Comune di Cellamare riporta di essersi laureato con la votazione di centodue centesimi (102/100).
CV del dr. Di Gioia autografato nell’originale. Fonte: Sito ufficiale del Comune di Cellamare
Evidentemente in politica, come nella vita…
….come voi ben sapete! Punto! Due punti!! Ma si, fai vedere che abbondiamo. Abbondandis in abbondandum.