A Cellamare, più che alla conformazione geografica, ci si riferisce proprio ai dossi, quelli artificiali, sistemati lungo le strade ed alle buche presenti sul manto stradale. Si possono trovare di frequente sui social “post” su questo argomento con le classiche divergenze di opinione tra i fautori di questi dissuasori di velocità e chi, invece, li ritiene addirittura peggio delle stesse buche.

Senza entrare nel merito di questa disputa resta, purtroppo, il fatto oggettivo che i dossi presenti sulle strade cellamaresi sono tutti “illegali” ovvero non conformi alle norme vigenti.
Il Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada, infatti, prescrive all’art. 179 in maniera molto precisa come debbano essere realizzati ma, come probabilmente chi ci segue già immagina, qui a Cellamare l’interpretazione è un po’ a caso, un po’ come per i numeri.

Succede, allora che la “o” del comma 6 sia interpretata come una “e” dando vita ai famosi “dossi artificiali misti” (in foto) dei quali i nostri amministratori forse chiederanno di ottenere il brevetto oppure che, visto che 30 è minore di 50 (lettera a del comma 6), non abbiano fatto caso che esiste anche una lettera c dello stesso comma che prescrive una larghezza minima di 120 cm.

Oltre alle difformità di realizzazione troviamo poi tutta una serie di irregolarità che vanno dalla presenza di dossi non segnalati (ad esempio imboccando via Losurdo da via Rutigliano) a quelli segnalati non regolarmente (segnalazione a meno di 20 metri dal dosso) per arrivare all’assenza dell’indicazione dell’ordinanza di istituzione del segnale di prescrizione.

D’altra parte, se è vero che una sentenza della Corte di Cassazione ha di fatto eliminato l’obbligo di indicare gli estremi dell’ordinanza sul retro dei segnali, non ha di certo variato il comma 9 (sempre dell’art. 179 del Regolamento di attuazione del CdS) che prevede che “Tutti i tipi di rallentatori sono posti in opera previa ordinanza dell’ente proprietario della strada che ne determina il tipo e la ubicazione”
Siamo certi che ogni installazione di dossi nelle vie di Cellamare sia stata preceduta da una regolare ordinanza di istituzione da parte dell’amministrazione, ma noi non siamo riusciti a trovarne traccia sul sito ufficiale del Comune.
Ma la “trasgressione” forse più grave è costituita dall’installazione di dossi su percorsi “preferenziali per servizi di soccorso o di pronto intervento” il cui divieto è prescritto al comma 5 del già citato articolo 179.
Ci sembra fin troppo evidente quali siano, all’interno del nostro comune, le strade principali di scorrimento ma constatiamo che in 3 di queste su 4 sono presenti dossi artificiali nonostante l’esplicito divieto già ricordato.
Vogliamo chiudere, però, con una buona notizia, abbiamo trovato l’ordinanza di istituzione del più grande (si estende per circa 30 metri), e probabilmente più discusso, dosso artificiale di Cellamare, quello di via Marconi.

Nella delibera si parla di “dosso artificiale” anche se ci sono numerosi dibattiti sulla possibilità che rialzi a livello dei marciapiedi possano ritenersi “dossi” e in realtà il Ministero dei Lavori Pubblici li definisce “speed tables” nelle sue Linee guida per la redazione dei piani per la sicurezza stradale urbana.

Anche in questo caso, comunque, siamo difronte a irregolarità, visto che l’altezza del dosso di via Marconi è ben oltre i 7 cm. stabiliti come massima possibile per i dossi artificiali dal più volte citato regolamento.
Tra l’altro, a giudicare da quanto riportato su facebook (foto sopra) da un cittadino cellamarese, non ci sembra granché rispettato l’obbligo previsto di “adottare idonee misure per l’allontanamento delle acque“.
Verificata, quindi, l’irregolarità di tutti i dissuasori di velocità del territorio cellamarese, segnaliamo che, come sottolineato già nel 2011 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, gli stessi andrebbero immediatamente rimossi.